Il prelievo di campioni ai fini del controllo di accettazione è una attività obbligatoria prevista dalla vigente normativa tecnica per la verifica della conformità del calcestruzzo messo in opera rispetto alle prescrizioni progettuali e di legge. Le modalità di esecuzione del controllo di accettazione, già previste dalla Legge 1086/71, sono puntualmente descritte nelle Norme tecniche per le costruzioni e nella Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti n. 617 del 02/02/09. Entrambi i testi hanno introdotto profonde innovazioni relativamente alla progettazione e ai controlli da eseguire, definendo puntualmente obblighi e responsabilità delle figure coinvolte nel processo produttivo del cantiere. Il costruttore è il responsabile della qualità del calcestruzzo che sarà controllata dal Direttore dei Lavori. Il responsabile dell' esecuzione del prelievo dei campioni e del controllo di accettazione è quindi il Direttore dei Lavori. Sua è anche la competenza per la redazione del verbale di prelievo. L'esito positivo del controllo di accettazione consentirà il collaudo delle strutture e il conseguente ottenimento della licenza d'uso o del certificato di agibilità.
Per provino di calcestruzzo si intende un campione cubico o cilindrico confezionato secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 12390 in cubiere generalmente di lato 150 mm o cilindri di 150 mm di diametro e 300 mm di altezza. I provini dovranno essere identificati mediante sigle ed etichettature indelebili.
Per prelievo di campioni di calcestruzzo si intende un insieme di due provini di miscela omogenea confezionati con uguali modalità. Dovranno avere stessa classe di resistenza, stessa consistenza e stesso diametro massimo dell'aggregato. Il prelievo dei campioni dovrà essere eseguito dal Direttore Lavori o da un suo incaricato di fiducia specificamente delegato, e dovrà essere sempre accompagnato dal Verbale di Prelievo a cui il certificato di prova emesso dal laboratorio farà riferimento.
Dopo il confezionamento e la stagionatura per ventotto giorni secondo la norma UNI EN 12390, i provini saranno sottoposti a prova di rottura a compressione. La media delle resistenze a rottura misurata su due provini costituirà la resistenza del prelievo.
Il controllo di accettazione è di due tipologie:
- Controllo di Tipo A: si applica per calcestruzzi omogenei per quantità fino a 1500 mc. Ogni controllo deve essere sempre composto da almeno 3 prelievi (6 provini).
- Controllo di Tipo B: si applica per calcestruzzi omogenei per quantità oltre 1500 mc. Ogni controllo deve essere sempre composto da almeno 15 prelievi (30 provini)
Nel caso in cui si utilizzino quantità inferiori a 100 mc di miscela omogenea di calcestruzzo dovranno essere eseguiti 3 prelievi (6 campioni) equivalenti a un controllo di accettazione di tipo A, senza l’obbligo del prelievo giornaliero.
Nel caso in cui si utilizzino oltre 100 mc di miscela omogenea di calcestruzzo per un controllo di accettazione di tipo A dovranno essere eseguiti 3 prelievi (6 provini), di cui un prelievo (2 campioni) ogni 100 mc e, per ogni giorno di getto, almeno un prelievo (2 provini). Il numero di prelievi dovrà essere sempre multiplo di 3 (6 provini) in quanto ogni controllo di tipo A è composto da 3 prelievi.
Caso 1 getto di 265 mc di cls omogeneo RcK 30:
1 prelievo (2 provini) per i primi 100 mc
1 prelievo (2 provini) per i secondi 100 mc
1 prelievo per i rimanenti 65 mc
Se il getto dovesse avvenire in numero di giorni maggiori di 3 si procederà al’ulteriori prelievi giornalieri, per i giorni eccedenti i primi 3, con un numero totale di prelievi multipli di 3.
Caso 2 getto di 480 mc di cls omogeneo RcK 30:
1 prelievo (2 provini) per i primi 100 mc
1 prelievo (2 provini) per i secondi 100 mc
1 prelievo (2 provini) per i terzi 100 mc
al termine ulteriori 3 prelievi (6 provini) per i rimanenti 180 mc rispettando l'obbligo di eseguire un altro controllo di accettazione costituito da 3 prelievi (6 provini)
Quindi in totale si eseguiranno 2 controlli di accettazione di tipo A costituiti da 6 prelievi per un totale di 12 provini.
Caso 3 getto di 2.300 mc di cls omogeneo RcK 30:
23 prelievi (46 provini) che pertanto costituiscono un controllo di accettazione di tipo B. Se il getto avviene in numero di giorni maggiori di 15 si procederà ad eseguire ulteriori prelievi giorna lieri, tanti quanti sono i giorni in eccesso a 15.
La preparazione dei provini si effettua posizionando il calcestruzzo in apposite casseforme, assestandolo con opportuni mezzi di costipamento in modo da ottenere la massima densità realizzabile per l'impasto dato, assicurandosi che i provini di uno stesso impasto risultino omogenei. È necessario, prima di iniziare le operazioni di confezionamento dei provini, controllare la rispondenza delle casseforme alle prescrizioni della UNI EN 12390 assicurandosi in particolare che rispettino le tolleranze prescritte, siano pulite e siano ricoperte con la giusta quantità di disarmante.
L'assestamento del calcestruzzo nelle casseforme, se eseguito mediante vibrazione, dovrà avvenire preferibilmente utilizzando una tavola vibrante. Potrà essere disposto in un unico strato o in due strati, ricaricandolo per compensare il calo. E’ sconsigliato l’uso di vibratori ad immersione di cantiere in quanto sproporzionati per potenza e diametro rispetto alle dimensioni dei provini.
Come detto scopo fondamentale di un costipamento corretto è realizzare la massima densità possibile per l'impasto dato. Al termine del costipamento la superficie superiore del provino dovrà essere rasata con un righello metallico e rifinita con con cazzuola o frattazzo. Le dimensioni nominali dei provini cubici sono 150x150x150 mm con tolleranza dell'1% (± 1.5 mm.) rispetto alla faccia rasata e dello 0,5% (± 0,75 mm.) rispetto alle facce casserate.
Qualora il provino non rientri nelle suddette tolleranze il laboratorio non indicherà le dimensioni nominali ma le effettive misure dei lati espresse in millimetri. Se però tali dimensioni risultassero maggiori o minori del 2% rispetto a quelle nominali (147-153 mm.) il provino necessiterà di rettifica meccanica o, nei casi peggiori, sarà scartato. Le superfici di prova non dovranno presentare errori di planarità superiori a 0,09 mm. e gli spigoli errori di perpendicolarità superiori a 0.5 mm.
E’ da evitare l’uso di casseforme a perdere in polistirolo che si deformano facilmente in fase di getto e presentano una finitura superficiale di scarsa qualità che non garantisce il rispetto della planarità delle facce e delle dimensioni previste. Statisticamente la quasi totalità dei provini confezionati con cubiere di polistirolo necessita di rettifica prima della esecuzione della prova di compressione. Le cubiere in metallo e in PVC invece garantiscono sempre il rispetto delle tolleranze dimensionali prescritte.
I provini dovranno rimanere nelle casseforme per almeno 16 ore, ma non oltre 3 giorni alla temperatura di (20+2)°C, proteggendoli da urti, vibrazioni e disidratazione. Una volta rimossi dalle casseforme, dovranno essere conservati, fino al momento della prova, in acqua a temperatura di (20±2)°C oppure in apposita camera climatizzata a (20±2)°C ed umidità relativa >95%.
La Circolare Ministeriale numero 617 al capitolo 11.2.5 obbliga i Laboratori di Prova, qualora il numero dei campioni di calcestruzzo consegnati sia inferiore alle quantità prescritte, ad apporre sul certificato di prova la nota: "SI SEGNALA AL DlRETTORE DEI LAVORI CHE IL NUMERO DEI CAMPIONI PROVATI NON È SUFFICIENTE PER ESEGUIRE IL CONTROLLO DI TIPO A PREVISTO DALLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI".
Imprese e Direttori dei Lavori dovranno quindi porre la massima attenzione al numero dei campioni da prelevare e sottoporre a prova onde evitare che il relativo certificato sia di fatto inefficace per il controllo di accettazione.
La domanda di richiesta di esecuzione delle prove presentata al laboratorio dovrà essere sottoscritta dal Direttori dei Lavori con relativo timbro di identificazione professionale.. In mancanza il laboratorio emetteròà, in luogo del Certificato, un documento denominato "Rapporto di prova" che non avrà però validità a tutti gli effetti di legge.